12 ottobre 2012

Iran: quando?


caro diario,
Per mesi e mesi i tamburi della guerra all'Iran hanno continuato a suonare sempre piú forti.
Il premier Israeliano ha scandito un conto alla rovescia che sembrava puntare a questi giorni per un attacco. Ma durante l'ultima sessione plenaria dell'ONU, Natanyahu ha modificato la sua previsione: "abbiamo tempo" per l'attacco fino all'estate 2013. Dopo pochi giorni ha annunciato le elezioni per Gennaio. Possiamo tirare un sospiro di sollievo?
La prima constatazione che dobbiamo fare é che la guerra contro la repubblica Islamica é giá iniziata da tempo. In esso possiamo scorgere tutti gli elementi di quella guerra asimmetrica di cui abbiamo parlato spesso. Attentati contro scienziati nucleari, virus informatici e guerra economica e finanziaria che sta facendo collassare la loro moneta.  Ma non temete: un attacco congiunto USA- Israele é in preparazione. Il problema é quando. Per diverso tempo il blogger ZeroEdge ha seguito l'arrivo delle portaerei americane nella regione.  Con l'arrivo della possente Stenis, in questi giorni, dovremmo avere raggiunto le condizioni ideali per un attacco. Ci sono cosí tante forze concentrate in uno spazio cosí ristretto che rischiano di farsi saltare in aria da sole. Tuttavia é improbabile che la "coalizione dei buoni democratici" attacchi a sangue freddo. Come ha dimostrato la crisi siriana l'Occidente ha bisogno di nascondersi dietro una buona scusa, come una risoluzione dell'ONU. Quando questa viene a mancare a causa degli insidiosi ex comunisti russi e cinesi, occorre presentarsi come vittime. Per esempio se la "folle repubblica dei Mullah" decidesse di "attaccare a sangue freddo", come giá fecero i comunisti-mangia-bambini Vietnamiti con il golfo del Tonchino, sarebbe proprio utile. La strategia é attualmente alla prova sul fronte Siriano. La Turchia, sesta armata piú potente del mondo, é costretta a "difendersi" dai costanti attacchi del suicida dittatore Assad, la cui forza militare al XXXV posto della graduatoria ha bisogno di rilassarsi con una guerra vera dopo questi massacri di civili. Nel frattempo gli Americani hanno stanziato truppe speciali in Giordania per "monitorare" le armi chimiche Siriane.  Guarda un poco il giorno dopo l'annuncio si scopre che al-CIAda ha preso possesso di missili dell'esercito siriano. Ma questi insidiosi islamisti potrebbero perfino osare attaccarci con il VIRUS INFORMATICO. Che diamine i virus militari, tipo Struxnet, li possiamo usare solo noi del Pentagono: l'uso per chiunque altro é illegale e richiede l'intervento immediato delle nostre forze speciali.
Questa foll.... ahem determinazione degli occidentali si puó ogni tanto a rallentare, ma non deviarne il corso.

Fai la domanda giusta

Quindi la domanda aperta sembra essere il "quando", piú che il "se" del conflitto. Insomme quando scoppia??? Da anni viviamo con questo bombardamento mediatico di una guerra imminente che non scoppia mai. Quando alla fine accadrá, sará per molti una specie di sospiro di sollievo. Paradossalmente, per coloro che ne hanno parlato da anni e che sono stati derisi quando le "loro predizioni non si sono avverate", é importante che la guerra scoppi prima possibile. Solo cosí potranno dire il famigerato "te lo avevo detto!". Cosí i piú pericolosi critici del conflitto diventano suoi indiretti sostenitori.  Nel controspionaggio é una tecnica di disinformazione molto usata.  Lo ripeteremo fino alla nausea: quello che contano sono i processi, non gli eventi di cronaca. La guerra, come la vita e la morte con la quale gioca é un processo. Il processo é avviato da anni e (ormai) inarrestabile. Coscienti di questo possiamo ignorare il "quando" come anche il "se" e concentrarci sul "cosa". ovvero Cosa possiamo fare? Dobbiamo prendere atto della situazione e prepararci di conseguenza.  La guerra, purtroppo, non appartiene solo al nostro passato fa anche parte del nostro futuro. Se non possiamo fermare questo conflitto dobbiamo prendere i provvedimenti per sopravvivergli. I governi stanno spostando i pezzi grossi sulla scacchiera e noi non possiamo ignorarlo.


Collasso a 100.

PS
Ah dimenticavo! Beppe Grillo ha attraversato lo stretto di Messina a nuoto. Ora siamo salvi.