18 novembre 2013

Chi si opporrá al Collasso? il Risveglio dei Guerrieri del Sole


Caro Diario,
Sul Collasso Economico si trova sempre piú consenso, di quello Ecologico si inizia a parlare. Ma sul collasso Spirituale regna il silenzio. È tempo di levare un canto per riempirlo. Ieri abbiamo partecipato alla cerimonia Mi'kmaq della capanna sudatoria. Un rito di comunione con il cosmo, guarigione e ringraziamento.


Bandiera dei M'ikmaq

 Su queste tue pagine abbiamo spesso detto che la preparazione per i momenti di crisi dovrebbe essere prima di tutto interiore. Ma come fare praticamente?
Ogni cultura ha sviluppato la sua modalitá per sperimentare stati non comuni di consapevolezza. Nelle tradizioni, quelle autentiche,  é questo lo scopo ultimo: connettersi direttamente con la Fonte. Tuttavia ogni cultura ha fatto uso degli elementi del suo ambiente in maniera unica. Quando si vive in un certo luogo é importante sperimentarne Genius Loci, quella vibrazione unica che lo caratterizza. Ieri abbiamo ricevuto questo onore da uno dei piú importanti sciamani locali, Custode della Sacra Pipa.

Il rito della capanna sudatoria

Durante la partecipazione siamo stati informati che le esperienze e le parole dette durante il rito sono destinate unicamente ai suoi partecipanti. Tuttavia vogliamo condividere alcune informazioni, senza entrare nel dettaglio mistico.
Il rito si svolge in una piccola capanna tonda, completamente isolata dalla luce esterna. Consiste in quattro parti, associate alle quattro direzioni. Ciascuna di esse comincia con l'introduzione di sette pietre roventi, precedentemente arroventate dal Guardiano del Fuoco. Sulle pietre viene poi versata dell'acqua aromatizzata con piante magiche, a quel punto la capanna si riempe di vapore.  Allora, nel buio pesto della capanna che assomiglia all'utero materno, risuona il tamburo, accompagnato dalla voce potente dello sciamano. Ecco una delle canzoni che vengono cantate.

Kepmite'tmnej ta'n teli l'nuwulti'kw
Nikma'jtut mawita'nej
Kepmite'tmnej ta'n wettapeksulti'k
Nikma'jtut apoqnmatultinej
Apoqnmatultinej ta'n Kisu'lkw teli ika'luksi'kw
Wla wskitqamu eya eya
Wey u we he haiya, Weu we he haiya
Wey u we he haiya, Weu we he haiya
Wey u we he haiya,
Wey u we he haiya, Weu we he haiya
Ta Ho!
traduzione italiana nostra :

Orsú, rispettiamo grandemente il nostro Essere!
oh  popolo mio, raduniamoci!
Ricordiamo di onorare  le nostre antiche radici.
Oh popolo mio, supportiamoci reciprocamente,
aiutiamoci l'un l'altro in base all'intenzione originale del Creatore
 quando ci pose su questo pianeta.
 Quando si esce dalla capanna, si é rinovvati e purificati: come una seconda nascita. Guardiamo con occhi rinnovati a questo mondo meraviglioso che ci circonda.

La lotta contro il Fracking

A che serve nel 2013 un rito tribale come la capanna sudatoria?
Nell'oscuritá ci troviamo connessi alla Terra, collegati fra di noi, pronti a lavorare insieme:  un senso di grande forza interiore si sviluppa. Ne abbiamo gli esempi pratici contemporanei.
Iin una societá che sembra addormentata i Mi'kmaq sono gli unici capaci di opporsi alla distruzione dell'ambiente come quelle causate dal Fracking. Questo video é dell'ottobre 2013.
Si vede come la dimostrazione pacifica dei nativi contro la pratica distruttiva delle loro terre ancestrali sia stata repressa violentemente. Ai mi'kmaq disarmati si contrapponevano soldati in mimetica, armati di fucili semi automatici e supportati da cani. I poliziotti hanno usato spray al pepe, anche su minorenni. A quel punto la societá dei guerrieri reagiva mettendo i poliziotti in fuga e dando fuoco a diverse auto della polizia. Le forze dell'ordine (?) reagivano chiamando rinforzi, inclusi tiratori scelti e un veicolo corazzato d'assalto (sic). 
Non si tratta di un film western tipo balla coi lupi o l'uomo chiamato cavallo.
Le Prime Nazioni, chiamate volgarmente "pellerossa" o erroneamente "indiani" sono ancora vive e presenti, benché abbiamo tentato con tutti i mezzi di distruggerli. Abbiamo molto da imparare da loro. Sono ancora qui a ricordarci che noi siamo gli ospiti di questo pianeta e non i suoi padroni.