13 giugno 2016

Dinamica della Rivoluzione

Caro Diario,
nel video in apertura il prepper David Kobler, diventato famoso come consulente di un noto programma televisivo americano, rigetta tutti i politici e sostanzialmente chiama alla rivolta. Secondo lui non vi é altra scelta che prendere il destino della nazione nelle proprie mani.
HELL IS EMPTY, AND ALL THE DEVILS ARE HERE
WILLIAM SHAKESPEARE
Ormai si sarebbe passato il limite del dibattito democratico e vi é solo la diretta confrontazione. 
Soutprepper1 , che si autoproclama "cristiano patriota", sarebbe stupito nel sapere che sta parafrasando quasi parola per parola il marxista Che Guevara che nel suo libro sulla Gueriglia dice:
People must see clearly the futility of maintaining the fight for social goals within the framework of civil debate. When the forces of oppression come to maintain themselves in power against established law; peace is considered already broken.
 In questo articolo proviamo a esaminare le meccaniche di una rivoluzione e di comprendere se occorra prendere gente come David kobler sul serio o meno. 

La rabbia sta montando dappertutto come un fiume in piena

Da dove deriva la frustrazione di Kobler?
Secondo Maximilian Robespierre «La libertà consiste nell'obbedire alle leggi che ci si è date e la servitù nell'essere costretti a sottomettersi ad una volontà estranea». In tutto il mondo 'libero' la democrazia sta divenendo sempre di piú una facciata, le decisioni vengono prese da organismi non eletti come il Bilderberg, la Comunitá Europea, il Fondo Monetario Internazionale. L'impoverimento, la tassazione estrema, le leggi vincolanti, il controllo asfissiante hanno progressivamente distanziato la popolazione dai partiti e candidati considerati tradizionali tipo Hillary Clinton. La quale mentre faceva un comizio sull'ineguaglianza sociale indossava un maglione Armani dal modico prezzo di 12.495 $.
Ora l'ineguaglienza in America é una cosa piuttosto drammatica
According to a report by NYU economist Edward Wolff , in 2007, the richest 20% owned 85%, and the bottom 40% owned 0.2% of the total wealth in the US. This can be compared to Canada where, in 2005, the richest 20% owned 69.2% and the poorest 40% owned 2.4% of the total wealth
La strategia dell'elité di potere di convincere gli oppressi che tutto va bene, veicolando una percezione errata della situazione, in passato ha avuto un discreto successo:
Although social mobility had dropped in the US since 1975, the majority of the respondents answered that they believed that there was more upward social mobility in 2005 than 30 years before. Of the respondents 40% answered that social mobility had increased, and only 23% answered that it had decreased. When asked to compare upward social mobility in the US with European countries, 46% answered that it was higher in the US. Of the European countries the OECD report compares, only Italy and the UK had a slightly lower level of intergenerational social mobility than the US.

Ma il tempo in cui i vari Berlusconi o Renzi riuscivano a rimbambire gli italiani appartiene sempre di piú al passato. Si cercano a questo punto alternative, leaders di riferimento.
In questo senso Trump e Sanders in America, Beppe Grillo in Italia e Marie Le Pen in Francia sono tutti espressione della stessa insoddisfazione. Eppure  sono parte del sistema -Trump é un miliardario, Le Pen e Grillo milionari- e quindi le loro idee di riforma sono piuttosto limitate. 
Come disse J.F. Kennedy una volta:coloro che rendono le rivoluzioni pacifiche impossibili renderanno quelle violente inevitabili.
In America, l'idea che un cambiamento strutturale sia necessario si va radicando sempre di  piú come dimostra il video. A questo punto la scintilla potrebbe venire da due direzioni: l'elezione del candidato alternativo con conseguente fallimento delle aspettative o un continuamente e rafforzamento delle elité che porta a una guerra civile. Non cambia molto: la differenza é solo nei tempi. Se la Clinton venisse eletta la situazione precipiterebbe molto piú velocemente.  

Rivoluzione Americana 2.0: Si, ma quanti siete?

Quindi nel caso americano l'elezione di Hillary Clinton potrebbe essere la goccia che far traboccare il vaso per una certa fascia di popolazione. Ma quanti ne servirebbero?
Per capire la possibile situazione prendiamo la rivoluzione americana. Gli inglesi attraverso una serie di passi falsi -per esempio applicando leggi e tasse senza consenso popolare - convinsero gli americani che la rivoluzione era l'unica via d'uscita. Ma non da soli. Un piccolo gruppo  chiamato The Sons of Liberty  fu fondamentale nel creare questa sensazione, creando il focolaio (vedi sotto) dell'incendio. Circa un terzo della popolazione  supportó la rivoluzione passivamente, un altro terzo era ambivalente e il resto sosteneva lo status quo. Solo il tre per cento della popolazione prese parte alla guerra combattuta. 

Le rivoluzioni sono sempre pagate da qualcuno 

Tre per cento della popolazione americana di oggi corrisponde a circa nove milioni di persone. I quali avrebbero immediato accesso a più di 200 milioni di armi da fuoco e a 2 miliardi di munizioni, per non parlare di   grandi quantità  di fertilizzanti (esplosivi) e benzina (veicoli). Nonostante questo avrebbero assoluto bisogno di aiuto esterno per vincere. Le munizioni finiscono in fretta, le armi hanno bisogno di parti di ricambio, i rivoluzionari devono mangiare e provvedere sussistenza anche ai familiari. 
Un compagno francese di Guevara  ha descritto la situazione di indigenza in cui gli uomini di Guevara si trovavano in Bolivia prima della loro sconfitta: soffrivano di malnutrizione, mancanza di acqua, l'assenza di scarpe, e possedevano solo sei coperte per 22 uomini.
Qualcuno deve pagare per queste cose.

Storicamente nessuna rivoluzione ha avuto successo senza un decisivo supporto di potenze esterne.
Si pensi a come il risorgimento italiano della carboneria, collezionó una serie di fallimenti fino a quando si apoggió a entitá statali come il Piemonte e la Francia.
Nel 1776 gli Americani furono supportati dai Francesi, che volevano far pagare ai britannici le sconfitte passate. La Francia entrò in guerra a fianco degli americani e, in alleanza anche con la Spagna e le Province Unite, cercò di sfidare il predominio britannico e di ottenere la rivincita dopo la sconfitta nella guerra dei sette anni
Quindi a partire dal 1778 la guerra, iniziata come ribellione indipendentistica locale, si trasformò in un conflitto globale tra le grandi potenze europee per il predominio sui mari e nei territori coloniali. Nel caso contemporaneo se una guerra civile iniziasse in America gli sponsors sarebbero Russia e Cina. L'Europa dei popoli probalmente simpatizzerebbe con i rivoluzionari, ma i governi supporterebbero il regime. Il che creerebbe le condizioni per un l'intervento Russo di cui parliamo da anni. In sostanza una guerra civile americana sarebbe il preludio per la terza guerra mondiale.

La societá contemporanea é estremamente fragile

Ammesso che vi siano i numeri e i soldi, é possibile vincere una guerriglia nel XXI secolo?  
La risposta é si.
Il caos che milioni di guerriglieri possono scatenare in una societá moderna è enorme. L'infrastruttura nel 1776 era molto primitiva, la gran parte  della popolazione era autosufficiente eppure la tattica fu efficace. Oggi, invece, quasi tutti noi dipendiamo da un da una complessa catena di approvvigionamento che potrebbe facilmente essere interrotta da una manciata di individui determinati. Basterebbe distrugere nove sottostazioni elettriche per provocare un blackout che durerebbe mesi. Uno studio presentato al Congresso degli Stati Uniti sostiene che in caso di collasso della griglia elettrica il 90% della popolazione morirebbe entro il primo anno.
Bloccare, o anche solo disturbare le vie di approvvigionamento alle cittá creerebbe enormi disagi alla popolazione nel giro di giorni, massimo settimane, soprattutto se si prendessero di mira gli approvvigionamenti di carburante.
Di recente il vostro volatile si é recato a Cuba e ha potuto conversare con la gente del luogo in merito al famoso Periodo Special, seguito alla dissoluzione dell'unione sovietica. La cosa piú importante che mi hanno detto é stata: "accadde tutto nel giro di un giorno. Il giorno prima c'era cibo nei negozi e benzina ai distributori, il giorno dopo non si riusciva a trovare nemmeno il pane, a qualunque prezzo.
Ecco cosa dice Wikipedia:
The country lost approximately 80% of its imports, 80% of its exports and its Gross Domestic Product dropped by 34%. Food and medicine imports stopped or severely slowed. The largest immediate impact was the loss of nearly all of the petroleum imports from the USSR;[2] Cuba's oil imports dropped to 10% of pre-1990 amounts.[3] Before this, Cuba had been re-exporting any Soviet petroleum it did not consume to other nations for profit, meaning that petroleum had been Cuba's second largest export product before 1990. Once the restored Russian Federation emerged from the former Soviet Union, its administration immediately made clear that it had no intention of delivering petroleum that had been guaranteed the island by the USSR; this resulted in a decrease in Cuban consumption by 20% of its previous level within two years.[2][4] The effect was felt immediately. Entirely dependent on fossil fuels to operate, the major underpinnings of Cuban society—its transport, industrial and agricultural systems—were paralyzed. There were extensive losses of productivity in both Cuban agriculture — which was dominated by modern industrial tractorscombines, and harvesters, all of which required petroleum to run — and in Cuban industrial capacity.
The early stages of the Special Period were defined by a general breakdown in transportation and agricultural sectors, fertilizer and pesticide stocks (both of those being manufactured primarily from petroleum derivatives), and widespread food shortagesAustralian and other permaculturists arriving in Cuba at the time began to distribute aid and taught their techniques to locals, who soon implemented them in Cuban fields, raised beds, and urban rooftops across the nation. Organic agriculture was soon after mandated by the Cuban government, supplanting the old industrialized form of agriculture Cubans had grown accustomed to. Relocalizationpermaculture, and innovative modes of mass transit had to be rapidly developed. For a time, waiting for a bus could take three hours, power outages could last up to sixteen hours, food consumption was cut back to one-fifth of its previous level and the average Cuban lost about nine kilograms (twenty pounds).[5] Although starvation was avoided, persistent hunger, something not seen since before the Cuban Revolution, suddenly became a daily experience, and initially, malnutrition in children under five was evident after just a few weeks of these food shortages.

 Potete immaginare il caos di milioni di persone in America che si riversano fuori delle città in cerca di qualcosa da mangiare? Non ci sono abbastanza poliziotti nemmeno in tutto il pianeta per contenere quella orda. Anche l'esercito non potrebbe aiutare molto.  In un tale scenario le portaerei e sottomarini nucleari d'attacco sono  inutili. I tentativi di repressione e l'eccesso di forza generano simpatia per i guerriglieri, con cui la popolazione si identifica

Il Focolaio

Un gruppo che adottasse tecniche di guerriglia, non dovrebbe necessariamente aspettare di raggiungere i nove milioni, potrebbe rifarsi alle idee di Che Guevara sulla Dottrina del focolaio.
Secondo Guevara, quando le condizioni oggettive non sono sufficienti ad indurre le masse a portare avanti la rivoluzione , l'innesco di un piccolo focolaio di guerriglia potrebbe, con relativa velocità, estendersi come un incendio, giungendo alla sollevazione delle masse e conseguente caduta del regime. 
Il "Che" considerava valide queste considerazioni soprattutto per i paesi arretrati e sosteneva che i protagonisti di questi "focolaio" dovevano avere come base sociale di riferimento il contadino. Nel caso americano i contadini, andrebbero sostituiti dai bianchi cristiani e conservatori che vivono nel midwest rurale. La teoria del focolaio dimostró il suo valore a Cuba, dove un gruppo inziale di 22 uomini riuscí a conquistare una nazione ma fallí in Congo e Bolivia, in quanto da sola non é sufficiente. In ogni caso essa rimette l'azione di un gruppo di eroi al centro dell'evoluzione storica, contrastando le idee marxiste secondo le quali i cambiamenti avvengono per effetto di forze sociali.


Conclusione

per fare partire una Guerriglia le seguente condizioni dovrebbero essere realizzate:

  • Stato di disaffezione di una popolazione verso il proprio governo di circa il 30% della popolazione
  • Iniziale gruppo che innesca la scintilla
  • Progressivo allargamento del supporto armato fino a raggiungere il 3% della popolazione
  •  Supporto logistico di una o piú potenze esterne

Ma soprattutto un certo coraggio e grande aspirazione ideale, per dirla con le ultime parole del Che ai suoi figli ...
Soprattutto, essere sempre in grado di sentire profondamente qualsiasi ingiustizia commessa contro chiunque, in qualsiasi parte del mondo. Questa è la più bella di qualità in un rivoluzionario.